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lunedì 15 aprile 2013

Commovente Scoperta: "Dopo Vent'anni, il Corpo di don Puglisi era intatto"


Commovente Scoperta: "Dopo Vent'anni, il Corpo di don Puglisi era intatto"

Il racconto di monsignor Cuttitta, vescovo ausiliario, che ha assistito all'apertura della cassa del sacerdote

Ci sono cose, nella vita, di fronte alle quali la ragione si ferma. E si interrompe il giudizio. E resta solo un'emozione difficile persino da dire. Lo stupore, spesso. La fede, talvolta. La suggestione di un pensiero, di un ricordo. Tutto questo rimane oggi sotto le ceneri di una notizia che come tutte le notizie brucia in fretta, e domani sarà probabilmente già vecchia: quella della traslazione delle spoglie di don Pino Puglisi, il sacerdote ucciso dalla mafia il 15 settembre del 1993, nel giorno del suo 56esimo compleanno, e il cui corpo è stato trasferito oggi nella Cattedrale di Palermo dove riposerà in attesa della beatificazione, prevista il 25 maggio.

Vent'anni sono trascorsi dalla sua morte, eppure di quei vent'anni non c'era traccia sul suo corpo: "Quando è stata aperta la sua cassa ci siamo trovati davanti un corpo in ottime condizioni, quasi mummificato - racconta monsignor Carmelo Cuttitta, vescovo ausiliare e delegato del cardinare Paolo Romeo, che ha partecipato alle fasi della traslazione - Non un teschio, ma un viso dai tratti perfettamente riconoscibili, persino il colore delle mani ci ha stupito. Sembravano quelle di una persona viva".

Insieme a una copia del Vangelo e a un'icona della Madonna, nella cassa di don Pino Puglisi era conservata anche una rosa. Un dono particolarmente prezioso, lasciato scivolare lì all'epoca della morte del sacerdote da qualcuno che gli era evidentemente molto caro e che questa mattina era presente alla traslazione. Top secret il suo nome, ma un altro particolare commovente è emerso dal racconto di monsignor Cuttitta: "Ci ha chiesto - ha detto il vescovo ausiliare - se la rosa fosse ancora lì". E si, la rosa c'era ancora. Anche questo, se vogliamo, un piccolo miracolo. Anche quel fiore così prezioso, insieme agli altri oggetti che sono stati a contatto con la salma di padre Puglisi fino ad oggi, può essere annoverato adesso tra le reliquie di colui che tra poche settimane diventerà un Beato.

Ancora pochi giorni: il 25 maggio è dietro l'angolo. Molti mesi prima di prendere l'epocale decisione di ritirarsi, Papa Ratzinger aveva assicurato la sua presenza a Palermo, per l'occasione. Attualmente però l'arrivo del suo successore, Papa Francesco, non è ancora in programma. Del resto la beatificazione del sacerdote di Brancaccio sta ancora muovendo i primi passi. Nel frattempo le spoglie di don Puglisi riposeranno in Cattedrale: nella Cappella delle reliquie, al momento, insieme ai resti di martiri e santi, in attesa che venga eretta a Brancaccio la chiesa che dovrebbe ospitare il feretro in via definitiva. La futura casa di padre Puglisi dovrebbe accogliere, in sua memoria, anche un monumento particolare: una grande spiga di marmo. Una spiga, si. Che evocherà il suo nome, la sua storia e la sua vita attraverso il ricordo di un chiccho di grano (e d'amore), così piccolo eppure capace, da solo, di fecondare la terra.

Lun, 15/04/2013

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