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giovedì 9 giugno 2011

Testimoni Del Risorto Anche su Internet

«TESTIMONI DEL RISORTO.

ANCHE SU INTERNET»

“Il web non come uno spazio virtuale da occupare ma un ambito in cui offrire la nostra testimonianza, e dove riportare senso, dialogo e relazioni”.

Questo, in una frase, quanto è scaturito dal Convegno nazionale “Testimoni Digitali” organizzato dalla CEI a Roma nei giorni 22-23-24 aprile.

Difficile descrivere in così poche righe quanto detto dai numerosi e prestigiosi relatori che si sono alternati durante i lavori. Essi hanno di volta in volta indicato le linee guida che la Chiesa del nuovo millennio deve seguire per poter affrontare le sfide missionarie, educative ed etiche della Rete internet. “Bisogna rompere il silenzio su temi come vita, famiglia, solidarietà per essere sale di sapienza senza conformismi” – ha dichiarato il Card. Bagnasco –, che ha definito Internet “luogo per annunciare Cristo e l’uomo”.

La rete è infatti sempre più un “luogo” da frequentare per stare in contatto con gli altri, e poiché la Chiesa ha nell’annuncio di un messaggio e nelle relazioni di comunione due pilastri fondanti del suo essere, Rete e Chiesa sono destinate ad incontrarsi.

Sentir dire che “è urgente annunciare Cristo anche su internet”, da cristiano che da anni vi opera – seppur in maniera amatoriale ma allo stesso tempo appassionato –, mi ha reso molto felice.

Il Convegno ha sicuramente fornito una iniezione di fiducia che adesso va trasferita nelle diocesi.

È indispensabile che ognuno di noi – presbiteri e laici, uomini e donne, giovani ed adulti, insegnanti e catechisti, operatori della comunicazione e scettici del mondo digitale – rifletta sul grande potenziale costituito dalle tecnologie digitali e su come esse stiano modificando non soltanto il nostro modo di informarci e di comunicare, ma anche e più in profondità le stesse relazioni tra persone. In sinergia con quanto proposto dall’attuale Piano Pastorale della Chiesa di Mazara del Vallo “Comunicazione e Missione”, impegniamoci, quindi, a lasciare sul web tracce visibili di Cristo.

Ma occorre essere preparati e soprattutto attenti a puntare l’attenzione sull’uomo.

“Non ci si può accontentare – come ha detto Mons. Giuliodori, presidente della Commissione episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali – di dare una verniciatura digitale alla testimonianza cristiana illudendosi che sia sufficiente adottare qualche nuovo strumento di comunicazione per rendere l’azione più accattivante e accettata”. La questione è ben più profonda. Siamo chiamati a dare un’anima alla rete.

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