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martedì 21 giugno 2011

Intervista a Ivan (Riccardo Caniato)

Intervista a Ivan (Riccardo Caniato)

pubblicata a Radio Maria il giorno venerdì 17 giugno 2011 alle ore 14.54


Da trent’anni a tu per tu con la Regina della Pace


Il veggente Ivan ci spiega l’evento Medjugorje


Intervista di Riccardo Caniato


«Madre, com’è possibile che tu sia così bella?». Era tanto tempo che Ivan Dragigevic, veggente di Medjugorje, teneva in serbo la domanda, finché, durante un’apparizione, abbagliato dall’estasi, non poté più resistere dal formularla. E la Madonna rispose: «Sono bella perché amo. Se ami, vedrai che diventi bello; amate e sarete belli anche voi».


Ricordando l’episodio Ivan prova ancora meraviglia: «Non so come abbia trovato il coraggio di rivolgermi a Lei così, perché all’epoca ero timoroso di tutto». Da ragazzo, infatti, era talmente timido che, quando la Vergine cominciò a manifestarsi, il 24 giugno 1981, scappò a capofitto giù dal Podbrdo, il Colle delle Apparizioni, con seri rischi di rompersi le ossa. E, tre giorni più tardi, non si sa se più per paura della folla che già affluiva da tutta l’Erzegovina o della polizia comunista, pronta a reprimere qualsiasi forma di culto pubblico, neppure si presentò all’appuntamento con gli altri cinque compagni d’avventura. Così avvenne che, quel sabato 27, la Gospa – «Madonna», in croato – apparve pure a lui, da solo, inaugurando le visite personali, divenute in seguito caratteristiche di questa sua imponente mariofania; ancora oggi, infatti, si mostra ai veggenti, ormai adulti, sposati e con figli, a tu per tu nelle loro case o là dove si trovano. «Lei ha un’attenzione particolare per ciascuno e per le famiglie: ovunque si prega, anche se non lo vediamo, si fa presente Gesù, come è scritto nel Vangelo», ci spiega il nostro accreditato interlocutore, a cui la Madonna, così come a Marija e a Vicka, appare ogni giorno.


Trent’anni sono passati e Ivan è totalmente diverso: non più l’adolescente scarno, ma un uomo di robusta costituzione: con le mani grandi, tipiche della sua gente, che da generazioni le impasta nella terra; e gli occhi scuri, che ti scrutano senza le ritrosie di un tempo. Nel 1993 ha sposato Laureen Murphy, Miss Massacchussets 1990, una ragazza statunitense, gioiosa – oltre che bella, anche lei –, da cui ha avuto tre femmine e un maschio; e da dopo le nozze si divide tra Boston e Medjugorje, dove lo si può incontrare da maggio a settembre, «quando non sono in giro per testimoniare». Sì, perché, nonostante la timidezza, la Madonna gli ha dato questo preciso mandato e, per la sua disponibilità e la conoscenza delle lingue il veggente viaggia molto, specialmente nei Paesi anglofoni; e la sua presenza è segnalata perfino in Australia e in Nuova Zelanda: si direbbe sia diventato una sorta di ambasciatore di Medjugorje. La persona giusta, ci siamo detti a Oggi, per approfondire i trent’anni dell’evento.


Ivan, le tue emozioni sono sempre le stesse dal 1981? E la Madonna è cambiata?


La Gospa è sempre sé stessa: una ragazza nel cuore degli anni, ma di una profondità di sguardo che la rende ai miei occhi una donna di grande maturità. Ha il manto grigio e il velo bianco e, nelle feste, come Natale e Pasqua, porta vesti d’oro; gli occhi sono azzurri e le gote appena tinte di rosa; in testa ha una corona di dodici stelle e i piedi poggiano su una nuvola che la sospende da terra, a ricordo che è creatura del Cielo e immacolata. Detto questo, non posso trasmettervi la sua essenza, rendere quanto sia bella, quanto sia viva. E così è per le mie emozioni: ogni giorno davanti a me si manifesta qualcosa che non ha pari sulla terra. La Vergine per sé stessa è il Paradiso: la sua presenza ti dona una tale gioia, ti trapassa di una tale luce! Ma anche il contesto è sublime: a volte mi mostra delle persone felici sullo sfondo, o degli angeli splendenti in un luogo ineffabile, pieno di fiori. Quando l’apparizione finisce per me è difficile riadattarmi, perché nulla cosa al mondo, nell’arte o in natura, ha quei colori, quei profumi e raggiunge tale perfezione d’armonia.


La Madonna è per te un’amica, una sorella…? Che cosa provi quando ti parla?


Anche se la vedo giovanissima, la sento come Madre. La mia mamma terrena si è presa cura di me fino a quel giorno sul Podbrdo, poi è toccato alla Gospa, per sua iniziativa. Entrambe sono ottime madri, perché mi hanno educato con passione a ciò che è vero. Ma da quando ho sperimentato l’amore della Madonna, vivo ogni momento della giornata nell’attesa che Lei venga, perché le sue benedizioni, le sue preghiere, i suoi consigli sono nutrimento e cardini per la vita mia e della mia famiglia. Non c’è niente di più dolce e sconvolgente di quando si rivolge a me dicendo: «Caro figlio!». È il primo messaggio: siamo figli di Dio, amati – lo capisci? – siamo figli della Regina della Pace, che colma la strada dal Cielo alla terra perché ci ama; e, amandoci, desidera guidarci, perché sa ciò di cui abbiamo veramente bisogno.


Con che animo ti prepari all’anniversario? C’è un regalo che vorresti fare a Maria?


Ho l’occasione per rivivere ciò che di straordinario la Madonna ha fatto con me: sarei scappato via, tanto mi sentivo indegno e inadeguato; invece, godo ancora della sua presenza. Ogni sera si scomoda per me: ma se lo fa è per tutti, perché tutti credano che Dio è un Padre buono. E noi dovremmo solo ricambiare, dire di sì al suo amore. Questo sarebbe il regalo più bello per i trent’anni di Medjugorje.


Che cosa fa e dice la Madonna durante i vostri incontri?


Soprattutto prega, mostrandoci la via per comunicare con Dio. E la preghiera può essere di intercessione, anche per le intenzioni che le presento, o di ringraziamento o di lode. Talvolta il colloquio si fa personale e Lei mi mostra con delicatezza dove ho sbagliato; e, così facendo, porta avanti la mia crescita spirituale. Se all’apparizione assistono altre persone, prega su di loro, con particolare attenzione ai malati, sacerdoti e consacrati.


Ma perché appare da così tanto tempo?


Perfino dei vescovi mi hanno fatto questa domanda; c’è chi osserva che i messaggi sono ripetitivi e chi obbietta che il credente non ha bisogno delle apparizioni, perché le verità di fede e quanto serve per la salvezza sono già contenuti nella Bibbia, nei Sacramenti e nella Chiesa. Ma la Gospa ha risposto loro con un’altra domanda: «È vero: tutto è già dato; ma voi vivete veramente le Sacre Scritture, vivete l’incontro con Gesù vivo nell’Eucaristia?». Certamente i suoi messaggi sono evangelici; il problema è che non viviamo il Vangelo. Lei parla un linguaggio semplice, accessibile, e si ripete con sconfinato amore, perché sia chiaro che è tutti che vuole raggiungere, nel desiderio che tutti, poi, si sentano cercati e suoi. Non fa differenze di razza o di ceto; si comporta, piuttosto, come una mamma quando i figli non studiano o li vede perdersi dietro a cattive compagnie… «Voi parlate tanto, ma non vivete»: la fede non è un bel discorso, ma vita incarnata, e la Madonna ci suggerisce: «Siate un segno vivo; pregate, perché si realizzino i progetti di Dio, per il bene vostro e di chi vi è caro, per il mondo intero». Ci vuole tutti santi.


C’è un incontro con Lei che ricordi in modo particolare?


Quando è Natale e la Vergine fa visita alla mia famiglia con la sua: mostrandosi con san Giuseppe e il piccolo Gesù in braccio. E poi non dimenticherò che cosa è accaduto il 2 aprile 2005. Il Santo Padre Giovanni Paolo II era da poco spirato ed è sopraggiunto raggiante, durante l’apparizione, in vesti candide e d’oro: una grazia indimenticabile, segno di vita eterna.


Per i tuoi famigliari, che non vedono, questi appuntamenti quotidiani non risultano talvolta un bell’impegno?


Non sentiamo la fatica né contiamo il tempo quando facciamo le cose con amore. Se avessimo amore per Dio non ci staccheremmo più da Lui. Quando sono a casa la mia famiglia partecipa sempre alle apparizioni: aspettiamo la Madre celeste recitando il Rosario o meditando le Scritture o con la preghiera spontanea. E dopo l’apparizione ringraziamo insieme; e io condivido ciò che la Madonna ha fatto e ha detto.


Di fronte alla tragedia del Giappone, alle morti innocenti, come si può riconoscere l’amore di Dio?


La sofferenza esiste perché il mondo è soggetto al Male; ma Gesù lo ha sconfitto con la Risurrezione, annientando la morte. Tuttavia Lui stesso è dovuto passare misteriosamente da questa esperienza, mostrandoci che è mediante la Croce che si glorifica Dio. Nella misura in cui offriamo al Signore il nostro patire possiamo comprendere la verità di questa affermazione.


Il mondo intero è sconvolto da guerre, omicidi, lotte di potere... La Madonna denuncia le colpe dell’uomo contemporaneo?


I conflitti oggi nascono, innanzitutto, in seno alle famiglie; e la Madonna soffre per i bambini non nati e per le gravi crisi coniugali: gli uni e le altre sottendono che l’uomo rifiuta la vita, dono del Padre dei Cieli, e si oppone alla fedeltà del suo amore per noi. E ciò si ripercuote anche nei rapporti fra gli Stati: anche qui l’assenza di Dio provoca il deserto dei cuori. Quanti potenti, presidenti perfino, spendono parole grandi sulla pace; ma poi la pace non c’è e sottobanco si vendono armi e si favoriscono guerre. Il Vangelo parla chiaro: «La pace che dà il mondo è effimera»; purtroppo i governanti non riconoscono più che ogni potere è concesso da Dio a servizio del bene comune.


È giunto, dunque, il tempo dei 10 segreti? Dobbiamo aspettarci un castigo?


I segni dei tempi mostrano che il mondo è tribolato e i segreti di Medjugorje contengono certamente anche profezie di eventi dolorosi. Tuttavia il settimo segreto è stato mitigato dalle preghiere e ogni volta che Lei mi appare riconosco la speranza e la luce del Paradiso che albergano nei suoi occhi. La Madonna non viene per castigarci, per giudicarci, ma perché facciamo buon uso della libertà e riprendiamo la via della pace e della verità, riallacciando il dialogo e il rapporto filiale con il Creatore di tutto. Non a caso si è presentata a Medjugorje come Regina della Pace e le sue prime parole sono state: «Cari figli, sia pace tra l’uomo e Dio e tra gli uomini».


Riccardo Caniato

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